L’importanza di mantenere un ambiente sanificato in maniera costante e quali prodotti utilizzare
In questi mesi di pandemia abbiamo ormai compreso quanto la corretta pulizia e l’utilizzo delle misure di igiene all’interno dei nostri ambienti rappresentino un punto cardine nella prevenzione della diffusione di SARS-CoV-2, l’ultimo dei coronavirus, che ormai da un anno sta mettendo in ginocchio la nostra salute, la nostra vita sociale e la nostra economia.
Gli ultimi studi mostrano quanto la contaminazione ambientale sia rilevante nell’aumento dei contagi e quanto questa possa essere potenzialmente centrale nella diffusione virale, sottolineando il ruolo fondamentale delle precauzioni da contatto, oltre ai dispositivi di protezione delle vie aeree.
In un report datato 8 maggio 2020 dal titolo “Indicazioni per la sanificazione degli ambienti interni per prevenire la trasmissione di SARS-COV 2”, l’Istituto Superiore di Sanità metteva già in evidenza l’importanza della prevenzione della contaminazione virale degli spazi indoor e l’efficacia che hanno i disinfettanti sulle superfici contaminate, in modo da poter dettare delle linee guida nella scelta dei corretti presidi sia in ambito sanitario, alberghiero, commerciale, che domestico e stabilire alcune regole da seguire per la pulizia e la sanificazione delle stanze che hanno ospitato un paziente affetto da COVID-19, o un sospetto caso, indicando chiaramente tra le misure essenziali per evitare il contagio quella di sanificare le superfici e gli ambienti.
Andiamo a comprendere meglio innanzitutto cosa vuol dire sanificare un ambiente, come si sanificano le varie tipologie di ambienti (aria e superfici) e quali sono i metodi più efficaci per sanificare un ambiente, per andare a determinare quali tipi di intervento effettivamente funzionano e quali no.
IL VIRUS e LA SUA TRASMISSIBILITÀ
Secondo i dati scientifici raccolti nell’ultimo anno, la trasmissione dei coronavirus SARS-CoV-2 pare avvenire con 4 modalità, di cui due principali:
- attraverso grandi particelle respiratorie (droplets, > 5 µm)
- per contatto, diretto o indiretto.
Le altre vie di trasmissione individuate sono invece le seguenti:
- trasmissione aerea tramite aerosol (particelle < 5 µm)
- trasmissione legata alla eliminazione fecale.
In particolare, per quanto riguarda la contaminazione ambientale, potenziale modalità di contagio indiretta, l’evidenza emersa da precedenti studi sui coronavirus (IL COVID-19 NON È IL PRIMO, NÉ L’UNICO CORONAVIRUS) mostra che questo particolare gruppo di virus è più stabile nell’ambiente rispetto agli altri.
L’Università di Tokyo ha recentemente effettuato alcuni studi interessanti su come i virus si propagano e diffondono in ambiente: https://youtu.be/H2azcn7MqOU
È quindi necessario porre in atto tutte le misure necessarie per limitare la trasmissione ambientale del virus e adottare tutte le dovute precauzioni, tra cui è fondamentale la sanificazione dell’aria e delle superfici in spazi chiusi.
TRASMISSIONE AMBIENTALE
Essendo la contaminazione ambientale una fonte accertata di contagio, gli studi scientifici si sono orientati sul campionamento delle superfici e dell’aria respirata da alcuni pazienti COVID, al fine di analizzare l’effettiva permanenza del virus in ambiente.
Ne è emerso che la contaminazione di stanze e servizi igienici occupati da pazienti affetti da COVID-19 risulta essere ubiquitaria e inoltre è stata riscontrata la presenza di contaminazione su oggetti personali come telefoni cellulari, telecomandi ed attrezzature mediche a contatto quasi costante con i pazienti affetti dal virus.
Va sottolineato che tutti i campionamenti eseguiti dopo un’adeguata pulizia degli ambienti sono risultati negativi, il che conferma la necessità di mantenimento degli standard igienici ambientali, ma sono stati prelevati anche dei campioni d’aria, nei quali è stata rilevata una contaminazione più preponderante del previsto: il virus espirato da individui infetti può essere infatti disperso da flussi d’aria nell’ambiente anche in assenza di procedure che generano aerosol.
Ciò spiega le modalità di contaminazione del pavimento e delle superfici per deposizione delle particelle anche a distanza del letto del paziente.
Al contempo, un altro problema rilevato è che gli individui infetti possono rilasciare RNA virale nell’ambiente anche senza sintomi chiaramente identificabili.
SOPRAVVIVENZA NELL’AMBIENTE
Non vi sono al momento motivi che facciano supporre che la sopravvivenza del virus SARS-CoV-2 nell’ambiente possa essere diversa da quella di altri coronavirus umani come SARS-CoV e MERS-CoV.
In generale, i coronavirus umani possono rimanere vitali e mantenere la capacità infettante su superfici inanimate a temperatura ambiente per un periodo variabile da 2 ore a 9 giorni (5 giorni sul metallo, 4 giorni sul legno, 4-5 giorni sulla carta, 4 giorni sul vetro, da 6 a 9 giorni sulla plastica, 5 giorni sulla ceramica).
Questi valori differiscono in base al ceppo di coronavirus preso in esame, alla temperatura ed all’umidità rilevate in ambiente, ma il SARSCoV-2 risulta estremamente stabile a temperatura ambiente in un’ampia gamma di valori di pH.
Le evidenze più recenti dimostrano che la stabilità ambientale di SARS-CoV-2 è molto simile a quella di SARS-CoV-1: entrambi i virus hanno un’emivita media in aerosol di 2,7 ore. Sulle superfici SARSCoV-2 si è dimostrato resistente fino a 4 ore sul rame, fino a 24 ore sul cartone e fino a 2-3 giorni su plastica ed acciaio inossidabile.
Sorprendentemente, un livello rilevabile di virus infettivo potrebbe essere ancora presente sullo strato esterno di una maschera chirurgica dopo ben sette giorni! Comprenderai quindi l’importanza di mantenere sanificate le stanze in cui vivi in maniera perenne, se si vogliono evitare spiacevoli sorprese… Analizziamo come fare a mantenere sanificati i tuoi ambienti.
COME SI PROTEGGONO GLI AMBIENTI?
I principali metodi per mantenere un ambiente sanificato, in ordine di efficacia, sono quattro:
- disinfezione delle superfici
- sanificazione periodica delle superfici
- sanificazione periodica dell’aria e delle superfici
- sanificazione perenne dell’aria e delle superfici
Qual è la più efficace e conveniente? Analizziamole!
DISINFEZIONE DELLE SUPERFICI
Il processo di disinfezione avviene utilizzando prodotti chimici (igienizzanti e disinfettanti), che vengono applicati periodicamente sulle superfici. I virus possono essere classificati in tre sottogruppi in base alla loro resistenza verso i disinfettanti chimici:
- piccoli (<50 nm) senza envelope, altamente resistenti;
- grandi (>50 nm) senza envelope, mediamente sensibili;
- grandi (>50 nm) con envelope, altamente sensibili.
A quest’ultimo gruppo appartengono i coronavirus di cui fa parte il COVID-19 (SARS-CoV-2). I virus con envelope sono i più sensibili all’inattivazione da parte dei disinfettanti, perché possiedono un pericapside lipidico che è facilmente danneggiato dalla maggior parte dei disinfettanti, i quali compromettono l’integrità del virus e ne neutralizzano la capacità infettiva.
Sebbene le evidenze scientifiche abbiano dimostrato che i coronavirus, tra cui gli agenti eziologici di SARS e di MERS, possono persistere sulle superfici inanimate come metalli, vetro o plastica per più di 9 giorni, gli stessi virus possono essere inattivati efficacemente tramite procedure di disinfezione delle superfici per mezzo di:
- alcol etilico al 62-71% V/V
- perossido di idrogeno allo 0,5%
- ipoclorito di sodio allo 0,1% cloro attivo per almeno 1 minuto
Nel complesso, SARS-CoV-2 può essere altamente stabile in un ambiente favorevole, ma è anche suscettibile ai metodi di disinfezione standard (tutti i prodotti di dimostrata efficacia secondo la norma ISO EN 14476). Ovviamente per mantenere costantemente sicuro un ambiente si dovrebbe continuare a disinfettarlo nel corso del tempo, ma si ha sempre tempo e modo di farlo? E le esalazioni emesse da tutti questi prodotti chimici faranno “bene” ai nostri polmoni?
SANIFICAZIONE DELLE SUPERFICI
La sanificazione delle superfici è l’insieme dei procedimenti e operazioni atti ad igienizzare determinati ambienti e mezzi, che unisce l’attività di pulizia e di disinfezione.
La pulizia, procedimento atto a rimuovere polveri, materiale non desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti chiusi, è quindi l’operazione che consente di rendere le superfici visibilmente pulite. I prodotti per la pulizia includono sapone liquido, detergenti enzimatici e detersivi.
Abbiamo invece già visto che con disinfezione s’intende il complesso di procedimenti e operazioni atte a sanificare determinati ambienti mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni, utilizzando disinfettanti.
Quindi pulizia + disinfezione = sanificazione, ma trattasi sempre di azione sporadica e non duratura, sapevi che alcune tipologie di virus e batteri riescono a moltiplicarsi da 1 a 8 milioni in 8 ore? Capirai quanto possa essere difficile mantenere i tuoi ambienti costantemente sanificati!
COSA DEVO FARE PER SANIFICARE LE SUPERFICI DELLA MIA ATTIVITÀ?
Quindi come si sanifica l’ambiente se abbiamo un’attività?
Nelle strutture non sanitarie e nelle collettività, particolare considerazione dovrebbe essere data all’applicazione di misure di pulizia e disinfezione nelle aree comuni (bagni, sale, corridoi, ascensori, ecc.). Inoltre, devono essere tenuti di conto gli oggetti che vengono toccati frequentemente, come maniglie, pulsanti degli ascensori, corrimano, interruttori, maniglie delle porte, ecc.
Durante la pandemia di COVID-19 anche nei locali senza casi confermati COVID-19 è consigliato usare attrezzature diverse per pulire spazi frequentati dal pubblico e spazi per i dipendenti e pulire frequentemente le superfici più toccate (almeno giornalmente se possibile).
L’uso di un detergente neutro per la pulizia di superfici in locali generali (vale a dire non per i locali che sono stati frequentati da un caso sospetto o confermato di COVID-19) dovrebbe essere sufficiente.
La pulizia di servizi igienici pubblici, lavandini del bagno e servizi igienici utilizzati da più persone (es. nei centri commerciali, stazioni ferroviarie, aeroporti, ecc.) devono essere eseguiti con cura. Considerare l’uso di un disinfettante efficace contro i virus, come le soluzioni a base di ipoclorito di sodio allo 0,1% di cloro attivo, o altri prodotti virucidi autorizzati seguendo le istruzioni per l’uso fornite dal produttore.
Il personale impegnato nella pulizia ambientale deve indossare i dispositivi medici e i DPI durante le attività di pulizia. Il materiale di pulizia deve essere adeguatamente pulito alla fine di ogni sessione di pulizia. Il materiale di scarto prodotto durante la pulizia deve essere collocato nei rifiuti indifferenziati.
L’igiene delle mani deve essere eseguita ogni volta che vengono rimossi DPI come guanti.
SANIFICAZIONE DELLE SUPERFICI DELLA CASA
In ambito domestico si devono comunque rispettare due tempi d’intervento: uno dedicato alle lenzuola e alla biancheria e uno per la pulizia e disinfezione delle stanze.
Per la pulizia di una stanza domestica in cui è stato isolato un paziente COVID-19, si applicano le stesse procedure descritte per gli ambienti pubblici.
Secondo le linee guida del Ministero della Salute, la stanza dovrebbe essere prima di tutto arieggiata bene in maniera naturale con aria fresca per almeno 1 ora (ovviamente l’inquinamento esterno è da tenere in considerazione in questi casi, abbiamo già trattato di quanto sia pericoloso e diffuso l’inquinamento indoor e come proteggersi), e successivamente accuratamente pulita con un detergente neutro, seguito dalla disinfezione delle superfici utilizzando un disinfettante efficace contro i virus. Si consiglia l’uso di attrezzature per la pulizia monouso.
Per le pulizie quotidiane delle abitazioni, particolare attenzione deve essere posta alle superfici toccate più frequentemente (porte, maniglie, finestre, tavoli, interruttori della luce, servizi igienici, rubinetti, lavandini, scrivanie, sedie, telefoni cellulari, tastiera, telecomandi e stampanti). Utilizzare panni in microfibra inumiditi con acqua e sapone e/o con alcol etilico al 70% V/V o con una soluzione di ipoclorito di sodio diluita allo 0,5% di cloro attivo per i servizi igienici (la candeggina sul mercato è generalmente al 5% o al 10% di contenuto di cloro), e allo 0,1% di cloro attivo per tutte le altre superfici da pulire, tenendo in considerazione la compatibilità con il materiale da detergere, l’uso e l’ambiente. I detergenti a base di cloro non sono utilizzabili su tutti i materiali.
E PER SANIFICARE L’ARIA?
Entrambi i metodi indicati sin ora sono efficaci temporaneamente e solo ed esclusivamente sulle superfici, non limitano perciò la presenza di virus e batteri in aria, che possono tornare a depositarsi sulle superfici, colonizzandole e contaminandole nuovamente: è un cane che si morde la coda!!!
Per poter essere pienamente al sicuro da virus e batteri occorre quindi garantire anche la sanificazione dell’aria (non solo da virus e batteri, ma anche dal già citato inquinamento indoor), soprattutto a livello preventivo.
Esistono dei metodi di sanificazione dell’aria che si sono già dimostrati efficaci su precedenti ceppi di coronavirus, come il SARS-CoV-1, da cui il COVID-19 sembra aver ereditato molte delle sue caratteristiche. Essi sono, in ordine di efficacia:
- sanificatori d’aria ad ozono e ionizzatori
- purificatori d’aria con lampade UV
- sistemi di sanificazione permanente che utilizzano la fotocatalisi per mantenere gli ambienti costantemente sanificati
I sistemi di sanificazione aria si differenziano inoltre in due ulteriori tipologie:
- sistemi di sanificazione sporadica
- sistemi di sanificazione perenne o permanente
Alcuni di essi agiscono anche sulle superfici, tramite procedimenti che descriveremo nelle righe seguenti.
Se desideri approfondire, in un precedente articolo abbiamo già analizzato uno ad uno questi sistemi di sanificazione, al fine di dare le dovute informazioni su ciascuno di essi, arrivando appunto a stabilire che:
L’OZONO È EFFICACE, MA…
I purificatori d’aria ad ozono funzionano utilizzando il potere ossidante di questo gas, mediante cui i microrganismi presenti nell’aria vengono eliminati, a patto che il rilascio di ozono sia sufficientemente elevato e concentrato in ambienti. Ciò li rende efficaci su batteri e virus solo se utilizzati in ambiente non occupato.
L’uso di alti livelli di ozono uccide i microrganismi, ma poiché livelli elevati costituirebbero un pericolo per la salute delle persone, queste unità di solito funzionano in modo intermittente ad ambiente non occupato o a livelli “inferiori”, il che significa inefficacia.
L’utilizzo vincolato alle aree non occupate per via della pericolosità degli alti livelli di ozono, determina un tempo di latenza aggiuntivo per eliminare l’ozono prima di rientrare in ambiente, il che significa sanificazione efficace ma intermittente, perdita di tempo e denaro che si ripete ciclicamente e nessun impatto durante la giornata lavorativa, o quando l’area è occupata, in quanto l’ambiente una volta occupato viene nuovamente contaminato, sia dall’aria che penetra al suo interno, sia dagli esseri umani stessi, o dagli eventuali animali domestici e non che andranno ad occuparlo.
Vi sono poi i purificatori con ionizzatore, ossia un modello che prevede l’inserimento al suo interno di uno ionizzatore in grado di eliminare le micro particelle presenti nell’aria.
Tramite l’azione ionizzante, le particelle inquinanti vengono caricate positivamente e negativamente e costrette ad aggregarsi tra loro, divenendo più pesanti e depositandosi così a terra. In questo modo si riesce ad eliminare gran parte delle sostanze e degli odori, ma non si sanificano le superfici.
LE LAMPADE UV SERVONO A POCO SE…
I sanificatori d’aria con lampada UV solitamente sono in grado di uccidere i principali batteri e virus, anche se ci sono molti prodotti sul mercato la cui efficacia non è dimostrata. Si suddividono in due categorie principali:
- UV diretta – include torri UV e prodotti per sistemi di canalizzazione dell’aria che possono essere utilizzati solo in aree non occupate poiché l’esposizione ai raggi UV è pericolosa per le persone. Richiede una “linea di vista” diretta per ridurre i microrganismi e nessun impatto su altre aree. Dato che può funzionare solo in aree non occupate, non vi è nessun impatto sanificante quando si rientra nell’ambiente.
- UV racchiusa – l’aria deve passare attraverso l’unità per essere sanificata, questo non è realistico in molte situazioni, l’aria deve muoversi lentamente attraverso l’unità per avere efficacia, quindi ci vorrebbe troppo tempo affinché tutta l’aria passi attraverso la macchina. Inoltre non vi è alcun impatto sulla contaminazione superficiale.
Questo tipo di purificatori d’aria funzionano solo sull’aria che transita attraverso di essi.
Facendo un esempio pratico, supponendo di avere una torretta sanificaaria a UV racchiusa installata all’angolo di una stanza di 10 metri quadri, se una persona malata starnutisce o tossisce all’angolo opposto, potrebbero trascorrere ore prima che i virus o batteri sospesi negli aerosol rilasciati in aria possano passare attraverso il purificatore. Molto probabilmente nel frattempo si saranno depositati sulle superfici e avranno iniziato a colonizzarle… e come già detto, alcuni virus hanno il potere di moltiplicarsi da 1 a 8 milioni di volte in 8 ore, quindi o pulisci e disinfetti tutto, o il rischio sale esponenzialmente!
ALLORA? COME SI SANIFICA PERENNEMENTE UN AMBIENTE DA VIRUS E BATTERI?
L’unico metodo per sanificare un ambiente da virus e batteri in maniera perenne, permanente e continuativa, sia in aria che su tutte le superfici pare essere la fotocatalisi ossidativa, un processo particolarmente efficace, che replica i processi della fotosintesi clorofilliana delle piante per risolvere problemi legati ai Composti Organici Volatili, virus, batteri, polveri sottili, muffe, funghi e protozoi presenti in ambiente.
Scoperta negli anni Settanta e già utilizzata da enti governativi come la NASA per rendere respirabile l’aria all’interno delle navette spaziali, la fotocatalisi scompone le molecole delle sostanze pericolose in molecole più semplici e non pericolose per l’uomo, sanificando in maniera permanente ed efficace sia l’aria che respiri, sia tutte le superfici della stanza in cui è installato il purificatore fotocatalitico, poiché l’azione sanificante avviene senza che l’aria debba per forza transitare attraverso il corpo macchina del purificatore, a differenza ad esempio dei purificatori con lampade UV, già visti in precedenza.
La fotocatalisi ossidativa è infatti ottenuta combinando una speciale lampada UV ad una specifica lunghezza d’onda e una griglia di catalizzatore di materiali semiconduttori, attraverso i quali è in grado di disgregare il DNA e la capacità riproduttiva di virus, batteri, muffe, protozoi, polveri sottili e sostanze organiche volatili nell’ordine degli 0,001 micron e di produrre una sostanza totalmente innocua per l’uomo chiamata Plasma Quattro, in grado di fuoriuscire dall’unità di sanificazione, purificando l’aria e mantenendo sanificate tutte le superfici esposte quasi istantaneamente.
Questo sistema di purificazione dell’aria e sanificazione degli ambienti è il più efficace e sicuro presente attualmente in commercio, non utilizza filtri, acqua, o sostanze chimiche e può essere usato H24, 365 giorni all’anno, anche in presenza di persone divenendo l’unico in grado di garantire effettivamente la sanificazione permanente dell’aria e delle superfici dei tuoi ambienti e la totale sicurezza, in maniera perenne e certificata da studi universitari e test di laboratorio.
Totalmente sicuro e privo di “effetti collaterali” questo metodo di sanificazione è in grado di agire simultaneamente su virus e batteri, così come sulle polveri sottili e i composti organici volatili, alleviando anche i sintomi di allergie ed asma ed evitando che le sostanze chimiche utilizzate per la disinfezione e la sanificazione superficiale possano provocare nel tempo spiacevoli conseguenze (sapevi che respirare determinate sostanze chimiche può causare broncopneumopatia cronica ostruttiva?).
Unico vincolo di questa tecnologia: agisce a pieno solo una volta che l’ambiente è completamente “riempito” dal plasma sprigionato dal purificatore, il che significa che più l’ambiente rimane chiuso e meglio è, tolto il consueto “cambio aria” mattutino ovviamente!
Tra i brand più affidabili e riconosciuti a livello globale per quanto riguarda la sanificazione permanente dell’aria e delle superfici da virus e batteri troviamo AIRsteril®, azienda produttrice di sistemi di sanificazione perenne al biossido di titanio, che oggi risulta essere la sanificazione più performante perché mentre sanifica consente il vissuto degli ambienti, contestualmente alla funzione attiva del sanificatore.
Molto interessante nei riguardi di questa azienda è il possesso per ogni sanificatore di fotocatalisi di una certificazione emessa da SGS (ente certificatore riconosciuto a livello internazionale) che attesta l’avvenuto test di riscontro all’abbattimento in aria degli “inquinanti”, con certezza, contrariamente ai più, che non hanno nulla da esibire a comprova del risultato ottenuto, se non un elenco preso dalla letteratura nota e reperibile on line sulle funzioni (tipologia di virus e batteri contrastabili) riferite alle tecnologie in senso lato e non nello specifico di un prodotto.
LA TECNOLOGIA AIRSTERIL® È EFFICACE SE SI INTENDE SANIFICARE UN AMBIENTE DAI CORONAVIRUS E DAL COVID-19?
In passato la tecnologia fotocatalitica è già stata utilizzata su diversi ceppi di coronavirus (Sars-CoV-1), ottenendo degli ottimi risultati. Inoltre nel novembre 2020 sono stati effettuati test sui dispositivi AIRsteril® per determinare l’efficacia della decontaminazione dell’aria e delle superfici sull’ms coliphage, un sostituto riconosciuto dei coronavirus. L’indagine è stata condotta nel laboratorio di prova HygCen Germany GmbH (rapporto di prova SN30794 del 23 novembre 2020) sotto la direzione del Dr. med. univ. Sebastian Werner, in un ambiente di 20m2. Dopo 10 minuti di funzionamento di AIRsteril® questo virus non era più rilevabile.
Ovviamente, non possiamo dichiarare categoricamente che le unità AIRsteril® rimuoveranno anche il coronavirus Sars-CoV-2, comunemente detto COVID-19, poiché allo stato attuale non ci sono sufficienti dettagli liberamente disponibili e a nessuno è consentito di eseguire test direttamente in ambiente durante un focolaio con i relativi controlli in atto, quindi nessuno dei test millantati da alcuni è effettivamente stato effettuato in ambiente, bensì in vitro.
Senza testare AIRsteril® contro SARS-CoV-2 (o un surrogato adatto) non possiamo affermare categoricamente che possiamo uccidere questo specifico coronavirus. Tuttavia ribadiamo che questa tecnologia è stata testata contro un’ampia varietà di microrganismi anche più difficili da uccidere al di fuori del corpo umano e tutte le varietà testate sono state ridotte o eliminate. Tra esse figurano: Clostridium Difficile, Listeria, Staphylococcus aureus, Staphylococcus epidermis, MRSA (batteri Gram-positivi), E coli (batteri Gram negativi), Aspergillus Fumigatus (Funghi) e MS-2 Coliphage (Virus senza involucro, surrogato per Norovirus a causa di somiglianze strutturali).
In passato l’ossidazione fotocatalitica e l’irradiazione germicida tramite luce UV all’interno delle unità AIRsteril® hanno dimostrato di inattivare una vasta gamma di virus. Ci auguriamo un giorno di poter dimostrare gli stessi risultati anche su COVID-19.
A sostegno di questa tesi, puoi leggere le autorevoli opinioni rilasciate sui purificatori d’aria molecolari AIRsteril® dal Dott. David Webber, microbiologo, Direttore Tecnico presso varie università ed aziende britanniche, il quale ha espresso un parere favorevole relativo all’efficacia di questa tecnologia per quanto riguarda l’abbattimento dei virus in aria e sulle superfici. CLICCA QUI PER APPROFONDIRE.